L’attrice nata ad Hamilton ha amato fare i suoi stessi stunt nella serie TV, che debutta il 21 gennaio su Showcase.

Stana Katic aveva alcune cose sulla sua lista dei desideri da attrice: fare un progetto serializzato, interpretare un’anti-eroina, ed essere una star d’azione.

Le sta attraversando tutte con Absentia, la serie thriller psicologico che debutta il 21 gennaio alle ore 21 su
Showcase.

Stana Katic è l’agente FBI Emily Byrne, che riappare sei anni dopo essere stata rapita e presumibilmente uccisa, scatenando una serie di conseguenze inaspettate che implicano la sua vita personale e professionale, e le vite di coloro che la circondano.

Niente spoilers qui, ma il tortuoso show, carico di azione, vede Emily considerata sia vittima sia delinquente, man mano che la prima stagione di 10 episodi procede.

Per la Katic, più nota per le otto stagioni in cui ha interpretato la detective Kate Beckett nella dramedy di ABC Castle, recitare Emily è stato un thriller psicologico a velocità estremamente alta di un viaggio.

Lei è diversa da chiunque la Katic abbia interpretato prima, dice l’attrice durante una visita a Toronto.

In un senso, è un anti-eroe femminile.

Non ci sono molti grandi personaggi anti-eroe lì fuori, dice la Katic, 39, nata ad Hamilton, Ontario, cresciuta a  Chicago e studentessa all’ Università di Toronto.

“Mi sono seduta lì e ne ho guardati tanti. Ho visto Tony Soprano fare cose (orribili) … e comunque ho fatto il tifo per lui per tutto il tempo. Ho guardato Cillian Murphy farle in Peaky Blinders, Tom Hardy farle in Tattoo ed immagino sia una parte di quel che questo personaggio è.”

Sta cavalcando una parte davvero interessante tra moralità ed immoralità, e non tutte le sue motivazioni per farlo sono del tutto pure, ma se abbiamo fatto un buon lavoro l’audience starà con lei e tiferà per lei.

Interpretare Emily ha coinvolto sfide sia fisiche sia psicologiche per la Katic, e lei può a stento contenere la sua eccitazione sul fatto di aver eseguito lei stessa gli stunt per lo show.

“Si, si, è stato molto divertente!” dice entusiasta. “È stato grande essere fisica e davvero bello fare l’eroe d’azione per un pò. Anche la ragazza è tosta, giusto? Ho dovuto correre le mie macchine e fare le mie scene di combattimento e così via, e ovviamente abbiamo sempre la nostra controfigura. La mia controfigura era adorabile … ma ho dovuto fare, penso, una grande maggioranza del lavoro ed è stato fantastico.”

Per quanto riguarda gli aspetti psicologici dell’interpretare un personaggio che è stato tenuto in ostaggio per sei anni, dice la Katic, “Tornare essendo tecnicamente viva, ma morta per tutti quelli che hai amato. Quello è stato un viaggio ed è stato difficile per me. Fortunatamente avevo attori che recitavano insieme a me e non ho dovuto farlo da sola“.

(Le sue co-stars includono Patrick Heusinger, Bruno Bichir, Ralph Ineson e Cara Theobald.)

Quando ha avuto il ruolo, le è capitato di leggere circa sopravvissute alla Seconda Guerra Mondiale, donne che avevano lavorato nella Resistenza, così come la Man’s Search for Meaning di Victor Frankl, che tratta sul come lui sia sopravvissuto ad Auschwitz. Queste cose l’hanno aiutata a preparare il personaggio di Emily.

Ciò non rende giustizia al libro, ma Frankl ha detto che le persone che sono sopravvissute avevano un motivo per sperare, qualcosa fuori dal campo per cui vivere… la parte che ha davvero formato questo personaggio è quello per cui lei ha vissuto in quei sei anni di prigionia, e il fatto che stava in molti modi vivendo per suo figlio, per l’opportunità di riunirsi con lui, dice la Katic.

La riunione, ovviamente, non va come sperato, nè altri aspetti della vita di Emily tornano alla sua vita precedente.

La Katic dice che le angosce non sono specifiche del suo essere una donna ed una madre.

C’è qualcosa per me che è indipendente dal genere. Questo personaggio potrebbe essere anche Liam Neeson in Taken o qualcosa di anche più remoto, come qualunque personaggio in The Manchurian Candidate … o un soldato che torna dalla guerra. Chi sono ora loro nel mondo da cui  sono venuti e come vi si correlano?

La Katic vede il recitare sia come lavoro sia come arte, e dice di voler essere un’attrice da quando era “davvero piccola“.

Non voglio essere famosa. Voglio solo vivere nel mondo dell’immaginazione, ed è davvero divertente esplorare diversi mondi e vite attraverso quel che sia che facciamo; trovare un livello di compassione per gli esseri umani e scavare dentro, quasi come un detective, ciò che ci spinge, dice.

Per quanto riguarda il ruolo di Emily,Adoro la grinta del personaggio … Per una parte della nostra storia è vittima di violenza, e poi è una corazza, come se fosse persa, giusto? E ad un certo punto lei afferra la sua stessa vita e il suo destino e dice che arrivi l’inferno o l’acqua alta, sto andando a cercare quello che voglio nella mia vita, non a costo di nessun altro, ma a combattere per il suo bambino, a lottare per la sua sanità mentale, a combattere per il suo futuro.

È stupendo.