ABSENTIA: Stana Katic sull’interpretare “l’antieroe”, avendo voce in capitolo come produttore esecutivo.

Immagina che la tua intera vita ti venga strappata via, solo per esservi rigettata dentro anni dopo. La tua famiglia, la tua carriera, tutto ciò che una volta conoscevi diventa irriconoscibile. Quella situazione impossibile è qualcosa con la quale la star di Absentia, Stana Katic ha dovuto fare i conti quando ha assunto il ruolo di Emily Byrne, un’agente dell’FBI ritrovata dopo sei anni di tormento.

Absentia è il primo ruolo televisivo principale di Stana Katic dopo aver lasciato la Kate Beckett di Castle nel 2016. La serie, in debutto su Showcase in Canada questa domenica, è un thriller psicologico che esplora cosa significhi ritornare alla propria vita dopo un trauma, mentre si svela il pericoloso mistero della scomparsa di Emily.

The TV Junkies ha parlato con la Katic, che è sia stella della serie sia produttore esecutivo, ad una recente conferenza stampa a Toronto, dove abbiamo discusso la sua esperienza di interpretazione di un personaggio anti-eroe, cosa sia significato assumere il ruolo di PE (produttore esecutivo), e se ci si possa fidare di Emily.

TV Junkies: Quali sono state le tue considerazioni quando hai cercato un ruolo successivo a quello di Kate Beckett?

Stana Katic: Volevo trovare qualcosa che riflettesse quel che vedo nel mondo adesso, nel fatto che le donne sono complesse. Siamo sfaccettate, cercavo un personaggio che abbracciasse tutti quegli elementi. Questa certamente ne è una versione molto intensa poiché è un thriller psicologico. Penso che quel che spinga un’attrice, specialmente ora, è che quelle opportunità sono sempre più là fuori. Non siamo rilegate ad interpretare la fidanzata o la mamma moleste. Siamo ora una parte integrante della traiettoria della storia. Lo siamo state per molto tempo, ma credo stia diventando sempre più interessante.
Cosa significa quindi? Abbatte essenzialmente l’interpretare il personaggio antieroe,che credo sia vero per la forma. Riflette le persone. Ognuno fa scelte sbagliate e cerca di fare del suo meglio. A volte le scelte non sono basate sulla migliore moralità, perciò credo sia davvero avvincente, correlabile ed orribile: tutto ciò che gli antieroi possono essere.

TTVJ: Per Absentia, non sei solo l’attore principale, sei anche un produttore esecutivo. Cosa ha significato questo per il tuo essere nel progetto?

Stana Katic: Significa che ho un posto al tavolo. Significa che ho un dialogo e siedo e collaboro con tutti coloro che sono parte del progetto. La Sony è stata fantastica ad abbracciarmi ed accogliermi al tavolo. Sento come se ora sia importante approfittare e prendere quel posto quando viene offerto. Abbiamo lavorato sullo sviluppo, sul processo di modifica, e su come un potenziale futuro di Absentia possa apparire. È un privilegio ed un piacere.

TTVJ: Nell’ultima stagione di Castle hai avuto un riconoscimento da produttore, questa è stata un’esperienza molto diversa?

Stana Katic: ho avuto quel ruolo e riconoscimento prima, ma questa ne è una versione attiva. Sono sempre entusiasta di partecipare alla narrazione. Lancerò una storia a chiunque. Non significa che la riceveranno sempre. Questa volta l’hanno attivamente abbracciata e voluto sapere come mi sentivo in proposito, e come possiamo continuamente spingerci per renderla migliore.

TTVJ: Come attore, qual è stato il tuo processo per preparare un ruolo come Emily?

Stana Katic: Ho sempre una risposta scherzosa, ma ti dirò la verità nel senso che al momento in cui ho detto sì al ruolo, avevo letto di donne che erano sopravvissute alla Seconda Guerra Mondiale, e che erano partecipanti attive nella resistenza. Erano spie, fattrici, madri, un po’ di tutto. La straordinaria resilienza di queste donne, la tenacia, l’intelligenza per attraversare quello che hanno subito, sono state di vera ispirazione, e sono curiosa a riguardo. Questa storia è venuta fuori, così che è stata una parte casuale della preparazione, e penso sia parte della nostra realtà. Ci sono parti del mondo in cui le persone attraversano circostante estreme. Come si fa a sopravviverle? Come si passa dall’essere vittima all’essere partecipanti fiorenti alla razza umana?

TTVJ: Entrare in un ruolo come questo, dove vediamo un personaggio attraversare il trauma e poi trattare con il recupero, deve essere una sfida recitativa interessante.

Stana Katic: Sì, lo è stato. Lo abbiamo detto in una parte del mondo che ha una storia massiccia. Siamo fortunati poiché possiamo accedere a tante risorse in un posto come la Bulgaria. Stavo dicendo a qualcuno che stavamo filmando in un tunnel, a qualche punto della storia, ed apparentemente questo tunnel era un posto in cui immagazzinavano testate nucleari, e lo usavano per trasportarle. Abbiamo filmato anche in una foresta con alberi di betulla, e proprio accanto c’era un edificio che era uno spazio abitativo di un campo di concentramento. Avere quel tipo di storia immediatamente lì, credo abbia influenzato il racconto in modo molto subliminale. È stato informativo per noi, come attori. Specialmente per me, almeno.

TTVJ: Nel pilota c’è una sequenza terrificante, almeno per il pubblico, con Emily in una camera di vetro con l’acqua che inizia ad entrare. Com’è stata l’esperienza nelle riprese?

Stana Katic: L’hanno resa il più possibile sicura. Tuttavia, dobbiamo far sì che questa persona sia sul ciglio della morte, quindi è stato difficile. Dopo tre o quattro giorni ero tipo “oh mio dio”. Ma ero in buone mani, ed è stato bello. Allo stesso tempo lo stai agendo, quindi sei coinvolta dal terrore di quel che deve significare avere una vita del genere per sei anni. E poi possibilmente il torpore che viene dall’averla vissuta per sei anni. Cosa attraversa il personaggio? Nel suo caso, lei si connette con i ricordi di suo figlio, e quella è l’unica cosa che la mantiene. Penso fosse davvero interessante per questo personaggio.

TTVJ: C’è molto mistero sulla scomparsa di Emily. Come pubblico, possiamo fidarci di Emily?

Stana Katic: Wow. Spero che il pubblico possa. Come molti personaggi antieroe che ci sono lì fuori, siamo in questa parte del “sto davvero tifando per questo personaggio? Oh no, per favore, dio, non farlo”. Il personaggio di Tom Hardy in Taboo, quello di Cillian Murphy in Peaky Blinders. Questi sono tutti personaggi che hanno testato la nostra capacità di rimanere con il personaggio. Spero che lo facciamo con Emily. In un certo senso, parte del mistero di questa prima stagione è “chi stiamo effettivamente seguendo? Per chi facciamo il tifo?” Penso che il pubblico avrà dei momenti difficili in alcuni punti con lei. Tiferà per lei e sarà molto arrabbiato con lei. La amerà, e vorrà schiaffeggiarla. Così questa è parte del viaggio in questi 10 episodi.

Absentia premieres domenica, 21 gennaio alle 21.00 ET su Showcase in Canada. La prima stagione sarà disponibile per intero negli US venerdì 2 Febbraio su Amazon.