Chimica
Nathan Fillion e Stana Katic hanno un’ottima intesa personale, che si riflette anche sui personaggi.

TELEFILM E REALTA’
Vita, opere e segreti di Castle pseudo-scrittore di successo.

DIAVOLO D’UN CASTLE QUEL FINTO SCRITTORE CHE SCRIVE DAVVERO
Il personaggio, nato per la serie TV, è diventato un fenomeno editoriale con tanto di sito gestito “personalmente” da lui.

Già il suo nome è un tributo della letteratura. Richard Edgar “Rick” Castle (dove Edgar sta per Edgar Allan Poe), lo scrittore protagonista della serie TV omonima, è un chiaro esempio di “finzione” che trascende i limiti del piccolo schermo per diventare realtà. Castle (Nathan Fillion) è uno scrittore di gialli, piacione e con fascino da vendere, che deve buona parte del successo a Derrick Storm, personaggio da lui creato. Quando decide di farlo morire, è in piena crisi dello scrittore. Ma ecco che un omicidio risveglia la sua vena creativa: a New York, la polizia deve risolvere un caso che sembra seguire la trama di un suo romanzo. Castle inizia così ad affiancare la detective Kate Beckett (Stana Katic) nelle sue indagini. Tra i due sono subito scintille: mentre Rick ama essere al centro dell’attenzione, Kate, chiusa e dedita al lavoro, è infastidita dall’averlo tra i piedi. Il loro rapporto diventa più profondo e intrigante episodio dopo episodio, ma la passione nascerà prima tra le pagine: la detective, infatti, diventa la musa ispiratrice di Castle, che su di lei costruisce la nuova eroina dei suoi romanzi, Nikki Heat, personaggio dalle sfumature un po’ hot che la imbarazza non poco. Il successo di Castle è tale da estendersi anche oltre il prodotto televisivo, trasformandosi in un vero e proprio fenomeno editoriale. I romanzi da lui scritti nella serie, ideata da Andrew W. Marlowe, sono stati realmente pubblicati in patria da Hyperion Books (in Italia da Fazi Editore): il primo di questi, Heat Wave, ha raggiunto il sesto posto della New York Times Best Seller List. In questo caso, lo pseudobiblion, il libro che nasce come espediente narrativo, viene poi realmente scritto e pubblicato da autori che si firmano con l’identità del personaggio di finzione. A tutto ciò, si aggiunge il fatto che Castle incontra “colleghi” reali: gli scrittori Michael Connelly e James Patterson, per esempio, hanno recitato interpretando loro stessi. Per ampliare l’operazione di marketing, inoltre, l’Abc, rete che produce e trasmette la serie che insieme alla Hyperion fa parte del gruppo Disney, ha realizzato un sito, RichardCastle.net, in cui il personaggio vive di vita propria, rispondendo persino alle domande dei fan. Infine profili Facebook e Twitter direttamente gestiti da lui.

STANA PARLA ITALIANO, CHIAMATELA SUBITO

Bella e… poliglotta. Stana Katic, la Kate Beckett che fa mettere la testa a posto allo scrittore-detective Castle, 34 anni, è canadese (nata a Hamilton), da padre serbo e madre croata. Oltre a studiare recitazione e affermarsi come attrice, Stana ha anche altre doti: parla correntemente cinque lingue (inglese, serbo-croato, sloveno, francese e italiano), ha una voce da mezzosoprano, disegna abiti (tra l’altro ha iniziato come modella), adora ballare il flamenco e pratica yoga e tiro con l’arco. Complice l’intesa che Katic e Fillion hanno sul set, le voci su una loro presunta relazione anche al di fuori si rincorrono da tempo, ma sono sempre rimaste tali. Il modo in cui si sono incontrati fa un po’ sorridere: per fare colpo sui produttori, Stana decide di “dare un taglio” alla maglia troppo lunga e chiede aiuto proprio a Fillion, che stava prendendo un caffè nei corridoi. Il resto è storia…

C

Coppia
Il detective Kate Beckett (Stana Katic) cede alle lusinghe di Richard Castle (Nathan Fillion)

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’INTELLETTUALE 
Da Richard Castle a Pat Hobby, gli scrittori sono protagonisti dello showbiz da parecchi anni. E non perdono il loro fascino.

Quella dello showbiz per gli scrittori è una passione antica, forte e ben radicata: resta il dubbio se sia stata ingenerata dagli scrittori medesimi, in trasferta in quel di Hollywood come sceneggiatori, o da loro inventata, tanto per darsi un tono dimesso. O come talvolta potrebbe sembrare, addirittura costruita ad arte dagli scaltri magnati della produzione, al fine di attirare a lavorare nei loro studios letterari talentuosi e diffidenti. Tant’è, il romanziere è diventato figura centrale di diversi pilot narrativi, come voce fuori campo un po’ cinica, come io narrante decisamente attendibile, o come semplice personaggio: se c’è ne uno nella trama, tutto andrà per il verso giusto, perché lui alla fine saprà trovarsi un senso, a costo di inventarselo. E siccome quando uno parla di sé, tende a farlo quantomeno in tono benevolo, questi personaggio sono anche spudoratamente seducenti, sia come figure tragiche e tormentate, che come simpatiche carogne. Tipo, per intenderci, il Richard Castle dell’omonima serie: così carismatico, intelligente, spiritoso, che alla quinta stagione anche l’algida detective Beckett si arrende al suo fascino. È così ben scritto da non essere mai “sopra le righe”: è vero, è anche belloccio e pure molto ricco, ma ci rimane comunque simpatico, perché intriso di quello spirito magico e ricercatissimo della “comedy” anni ’30, quella del “nulla sul serio” e soprattutto “nothing sacred”, nel segno di una leggerezza tutt’altro che frivola.