Intervistiamo Stana Katic, la protagonista di Absentia, la nuova serie di AXN.

La conosciamo come l’intrepida Detective Kate Beckett in Castle e, da lunedì scorso, è Emily Byrne, la protagonista di Absentia, una nuova serie di AXN, dove è anche produttrice. Non abbandona l’azione; in questa serie interpreta un’agente dell’FBI che scompare senza lasciare traccia inseguendo uno dei serial killer più famosi di Boston, viene in seguito dichiarata morta.
Sei anni più tardi, viene ritrovata in fin di vita e senza alcun ricordo di ciò che le è accaduto. Viene a conoscenza che suo marito si è sposato con un’altra donna, quest’ultimo si sente colpevole di esserci risposato e di non averla, secondo lui, cercata abbastanza.

Tutti questi ingredienti assieme sono abbastanza sufficienti a richiamare la nostra attenzione; e per fare alcune domande a Stana Katic.

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Il tuo personaggio è stato dichiarato morto e quando viene trovato, il marito si è rifatto una vita con un’altra donna, e suo figlio non sa chi lei sia. Come ti sentiresti tu in una situazione del genere nella vita reale?
Non ne ho idea. Fortunatamente, io e mio marito affrontiamo decisioni più semplici…come ad esempio che mangiare a colazione.

In questa serie oltre che attrice sei produttrice, ti piacerebbe dirigere in futuro?
Ovvio! Mi piacerebbe dirigere una storia che mi appassionerà.

In uno dei tuoi ruoli più popolari, nella serie Castle, interpretavi una detective. Ora sei nei panni di un’agente del FBI. Che differenze e che somiglianze hanno i due personaggi?
Absentia è un thriller. Castle era una serie poliziesca in cui si mischiava romanticismo, commedia e dramma.

Vista la continua interpretazione di questo ruolo, essere una poliziotta potrebbe essere la tua professione?
Rispetto molto le persone che fanno una professione di servizio per la comunità e per tutto il pianeta; e anche se è divertente interpretare eroi di azione, non ho niente a che vedere con il carattere, la forza e l’altruismo che hanno i veri eroi.

Ti piacerebbe interpretare un personaggio storico?
Ovvio! Veloce! Dov’è il mio corsetto?

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Come è stato interpretare due donne che lavorano in un mondo principalmente dominato dagli uomini?
Normale. Riflette il mondo di oggi. Le barriere del genere, della razza e della religione nelle opportunità lavotative si stanno facendo sempre meno difficili.
Stiamo andando, almeno lo spero, verso un mondo che assume le persone per le loro abilità e talento e non per il colore della pelle o il sesso.

Sul red carpet , ti senti più comoda con un look romantico e femminile o con uno stile più maschile?
Mi sento in svantaggio a rispondere a questa domanda, sono cresciuta in una casa dove durante i pasti mio padre ci incoraggiava a parlare di matematica, scienza, storia, politica e altre cose così. Mio padre dava lo stesso valore alle mie opinioni e a quelle dei miei fratelli.
Però la mia prospettiva sul lavoro, lo stile e il tempo libero non sono la stessa cosa… semplicemente indosso quello che è comodo e che mi ispira al momento.

 

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