L’attrice ha partecipato al PODCAST FEM TV, DURANTE IL RILASCIO DELLA SUA NUOVA SERIE IN CANADA.

Stana Katic era a Toronto per promuovere la sua nuova serie TV, Absentia, che inizierà domenica, 21 gennaio, trasmessa in Canada dal canale Showcase, e negli Stati Uniti dal 2 febbraio su Amazon.

Katic è la star della serie ed è anche produttore esecutivo, con cui abbiamo parlato in questo mini podcast. Stana ha interpretato il ruolo di Kate Beckett nella serie di successo della ABC, Castle, insieme abbiamo parlato delle differenze tra la registrazione di una serie come Absentia, che sembra più un film di 10 ore, rispetto al formato più episodico di Castle.

Fem TV: In questo progetto non sei solo la star, ma anche uno dei produttori esecutivi. Come è nata questa opportunità e perché in questo progetto hai sentito che dovevi essere più che attrice?
Stana Katic: È nata come a volte arriva. Gli attori che hanno un po’ d’esperienza nel settore possono far parte della produzione. Ma, ovviamente, la differenza in quel caso è che Sony, che ha portato questo progetto alla vita, mi ha permesso ed accolto in molti degli elementi collaborativi e creativi della storia, in un modo che non ho mai avuto l’opportunità. Lo trovo fantastico, star seduta a quel tavolo ed impegnarmi a quel livello, perché posso partecipare attivamente al corso della storia. Questo è molto importante per me. Volevo essere sicura che raccontando una storia, dato che ho usato del tempo, sarebbe stato qualcosa di creativo ed emozionante. E questa è una storia che è unica nella scena televisiva. Sento che stiamo andando in quella direzione, con questa serie, in particolare.

Fem TV: Nel primo episodio, il tuo personaggio supera già un grande ostacolo e mostra molta resilienza*, nonostante tutto quello che ha passato e che sta per passare. Parlaci un po’ di come si adatta, essendo una persona scomparsa creduta morta ma che poi viene trovata viva. Ha commesso questi crimini? Come si sviluppa nei prossimi episodi?
Stana Katic: Emily Byrne era un agente dell’FBI, che dava la caccia a uno dei serial killer più famosi di Boston, ad un certo punto scompare (senza lasciare traccia). La nostra storia inizia sei anni dopo questo evento. Nel frattempo, viene dichiarata morta, considerata assassinata dal serial killer. Vediamo che il colpevole messo in prigione sta per essere giudicato. Ma prima del processo, prima che il verdetto venga letto, il pubblico scopre che è viva, è stata tenuta prigioniera per tutti e sei gli anni ed è stata torturata. Suo marito pensa che lei sia morta. Quello che succede dopo è che, come pubblico, scopriamo che lui si è risposato, che il figlio avuto insieme è quindi stato cresciuto da un’altra donna che chiama ‘mamma’, il padre, una colonna fondamentale nella sua vita, si è ammalato ed il fratello sta cercando di superare la dipendenza dall’alcol.
Quindi iniziamo con il vedere Emily una vittima che sta cercando di capire tutto quello che è successo negli ultimi sei anni. Tutti in qualche modo sono andati avanti, organizzando la loro vita, ma nel nuovo presente nessuno sembra aver lasciato spazio per lei, e questo in qualche modo ha portato alla luce molti segreti che questa strana famiglia ha nascosto in sua assenza. Poi passiamo a una storia in cui lei, Emily, non sta solo cercando di riorganizzarsi e trovare il suo posto in questa famiglia, che è appunto in qualche modo andata avanti, ma sta cercando di trovare il suo posto. In essa e nel mondo in generale, per ora è costretta a fuggire e difendere il proprio nome in un momento difficile della storia.

Fem TV: Pensavo che le prime scene tra Emily e Flynn fossero strazianti. Sono sicura che il figlio sia stato uno dei motivi e delle cose che gli hanno dato la forza di non mollare e di continuare a lottare. Quindi ritornare a vedere il suo bambino che la respinge in vari modi… In che modo questa relazione cambia o si evolve man mano che la storia progredisce?
Stana Katic: Sicuramente, hai ragione. Stavo leggendo questo grande libro, In Search of Sense, di Viktor Frankl, uno psicologo e uno dei prigionieri di Auschwitz. Parla di come le persone sono sopravvissute. Ci sono due cose che ha citato come ragioni e meccanismi che hanno avuto le persone sopravvissute. Uno era una ragione per sperare. Qualcosa da aspettare. Qualcosa in cui credere e [una ragione] per vivere. E quello doveva essere qualcosa fuori dal campo [di concentrazione]. L’altra cosa era un senso dell’umorismo molto oscuro. Pensavo che fosse molto accattivante, perché nel caso di Emily era così. Era suo figlio. E c’è qualcosa di molto feroce in questo tipo di energia materna, in quella capacità di forza sovrumana e resilienza*. E, naturalmente, questo è il caso di ogni genitore, lo vedo anche nei genitori. Tuttavia, penso che nella nostra storia è stato qualcosa che l’ha mantenuta in vita,  la speranza che si riunisse a suo figlio. Ecco perché le si spezza il cuore quando la rifiuta.

Fem TV: Direi che c’è un tema ricorrente nel primo episodio. Tutto si riferisce sempre all’acqua. Molto ruota attorno all’acqua, sia come fonte di vita e fonte di felicità, ma potenzialmente come fonte di morte. Immagino che tu abbia registrato scene molto intense in quella cabina. Parlamene un po’, sembrava così brutale.
Stana Katic: A volte è stato impegnativo, ovviamente. Il fatto che una persona venga torturata in questo modo, rischiando di morire … È stato difficile interpretarlo e cercare di far passare ciò che era necessario per partecipare a questa parte della storia. A un certo punto stavamo registrando in un lago, in pieno dell’inverno, e [la temperatura dell’acqua] era sotto lo zero. Dovevo andare al centro del lago e fare una scena dove uscivo dall’acqua. Senti che ti sto dicendo molto?! Non lo sono, c’è l’elemento di rinascita in esso, che è molto eccitante. Registrare la scena non era stato così eccitante, ma ero piena di adrenalina, quindi è stato divertente. Tuttavia, si sono preoccupati tu, non volevano che io morissi, ovvio. Ciò farebbe schifo, come finirebbero le registrazioni?! No. [Ride] È stata, ovviamente, una sfida per certi versi. La logistica che c’era dietro era molto stimolante.
Ma quello che hai detto, questo tema ricorrente dell’acqua, è anche un discorso agli elementi della psicologia storica, quando parlano dell’acqua e del suo significato, dell’emozione profonda e del concetto di rinascita. Se guardi all’acqua, il modo in cui la usiamo, è certamente una fonte di vita, come hai detto tu, ma è anche una fonte di risurrezione. Penso che queste cose, nel subconscio e nello scopo, abbiano risuonato nella nostra storia, poiché ha molto a che fare con la risurrezione e la rinascita.

Fem TV: Sono rimasta un po’ sorpresa di sapere che è stato registrato tutto in Bulgaria e che è ambientato a Boston, di solito si vedono Toronto o Vancouver come città americane. Questa è una delle prime volte di cui riesco a ricordare, nella mia esperienza di spettatrice della TV, che qualcosa è stato registrato in un paese che non si può nemmeno immaginare, a causa della sua storia di produzione televisiva. Forse potresti parlare un po’ del lavoro in Bulgaria e delle sfide, come l’acqua sotto zero in quella scena.
Stana Katic: Saresti sorpresa e penso di essere stata piacevolmente sorpresa anche io . C’era uno studio in cui stavamo lavorando, sembrava che fossimo allo studio della Warner Bros o della Paramount, eccetto che stavamo registrando in Bulgaria. Siamo stati in grado di accedere ad alcune delle troupe che avevano lì. Questa troupe ha così tante risorse, e sono stati proprio loro che hanno registrato film come “300” e “I Mercenari”. Abbiamo film d’azione molto redditizi che hanno spianato la strada a storie come la nostra, caratteristiche, personale di talento e incredibile, oltre a luoghi preziosi già pronti, grazie a queste precedenti produzioni.
Inoltre, in Bulgaria c’è una qualità che ha aggiunto valore alla trama. È una suspense, una suspense psicologica, e c’è una storia che si è infusa nella nostra storia, in qualche modo. Come ho detto recentemente, stavamo registrando in un tunnel ed è stato usato come, apparentemente, posto dove tenevano le testate nucleari per essere trasportate in altri posti se ne avessero avuto bisogno. Abbiamo anche registrato in una foresta con bellissime betulle, un edificio molto vicino a quel posto era un campo di concentramento. Quindi queste storie sono molto intense, parlano di persone che a volte hanno dovuto fare l’impensabile per sopravvivere. Penso che quell’energia si sia fusa con la nostra storia.

Fem TV: Il tuo nuovo ruolo, le persone non ti incontreranno più in Castle che era girato più in maniera episodica, con alcune storie indipendenti, ma con temi comuni. Non capisco, questo nuovo progetto è stato girato come un film di 10 ore, in pratica. Potresti parlarmi di queste differenze di sfumature, nel modo in cui ti sei comportata, con il copione, nel caso di un arco così lungo?
Stana Katic: In realtà, quella è stata una sfida per la nostra storia. Abbiamo registrato i 10 episodi in qualsiasi momento, il che significa che al mattino potevamo girare una scena dall’episodio 2, una scena dell’episodio 5 e di notte dell’episodio 3 o un’altra qualsiasi combinazione di questo tipo. È un arco estremo dal punto di vista un personaggio. Tuttavia, in quel momento, devi essere consapevole in che punto sei nella storia, come attore, per interpretare quel personaggio nel giusto arco evolutivo. È stata una sfida ed è stata interessante affrontarla. È stata una sfida divertente da affrontare. E penso che questa sia la differenza, in un certo senso, tra storie seriali e una storia con la fine di ogni episodio. Ci sono dei rischi che devi correre e devi essere consapevole di qual è, in quel momento.

Fem TV: Il marito di Emily praticamente continua la sua vita. Senti che ci sarebbero potuti esserci dei problemi prima che Emily scomparisse?
Stana Katic: Interessante. Parlami di questo.

Fem TV: Mi sentivo come se qualcuno non fosse stato fedele all’altro. O forse c’era una sorta di tensione. Ma solo per il primo episodio, suppongo, se c’era già qualche problema tra loro, come l’hanno superato, ora che ce n’è un altro… È andato avanti ma si puoi vedere che non appena Emily ritorna, lui è lì, accanto a lei?
Stana Katic: Penso che questo sarà un viaggio interessante per il pubblico. Patrick Heusinger, che interpreta Nick, ha avuto una bella sfida come attore nel mostrare questo conflitto ed è qualcosa che si evolve durante questa stagione. Quindi sono parecchio riluttante a parlarne, perché penso che sia qualcosa che il pubblico vorrebbe vedere, e vedere che il personaggio sta affrontando questa sfida, questo conflitto di cosa vuol dire avere qualcuno con cui hai avuto tanto, qualcuno con qui hai condiviso la vita.

Fem TV: Guardo il personaggio di Emily e mi fido di lei. Credo nelle sue motivazioni e dove sta andando. Questo continua? Quando gli spettatori iniziano a mettere in discussione le sue motivazioni? Oppure può essere parzialmente complice di ciò che viene dichiarato?
Stana Katic: Grande domanda. Per me, le storie più interessanti che ci sono al momento sono quelle che circolano attorno all’anti-eroe. E mentre molte di queste storie o molti di questi personaggi sono uomini, l’anti-eroe della nostra storia è Emily. Penso che il pubblico l’amerà, si arrabbierà con lei, farà il tifo per lei e l’attaccherà. E questo, per me, è la televisione di oggi. È una narrazione avvincente. Possiamo fare questo tipo di storia sulla TV via cavo, come il canale Showcase, dove è possibile sfidare un po’ di più i parametri della narrazione. Inoltre, in un certo senso, fa parte di questa nuova fase della produzione televisiva e cinematografica, perché la persona che è considerata l’anti-eroe è una donna. È emozionante esplorare tutto questo e ciò che significa, vedere anche dove andremo da qui in poi.

Fem TV: In particolare, sono un fan di questo e amo come il settore sta andando avanti senza sentirsi obbligato a rendere tutti i personaggi femminili carini. Posso ancora tifare per un personaggio ed essere interessata a vedere la prua di questo personaggio, anche se quella persona non è carina o se i suoi motivi non sono chiari. Mi piace.
Stana Katic: Anche questo è tipico. Stiamo guardando storie che vogliamo vedere… La storia di Superman è stata grandiosa, e lui era genuino, tuttavia, sento che c’è un tipo di attrazione che punta un po’ di più verso Batman. Ha senso?

 

*In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.